lettera al Comitato Promotore Marcia Perugia Assisi, Roma 9 febbraio 2023
Prot. 21/23
Roma, 9 febbraio 2023
L’iniziativa del Comitato Promotore Marcia Perugia Assisi, si distingue da tutte gli
altri interventi, pur lodevoli, finalizzati alla richiesta della pace almeno per due motivi.
Il primo perché considera la pace non una realtà data una volta per sempre, una
condizione stabile del processo storico dell’umanità votato ad un processo infinito di
progresso e stabilità. Piuttosto è una costruzione, esito di un percorso laborioso, continuo e
quotidiano al quale ciascuno e ovunque, poiché la storia dell’umanità è un tutt’uno, dà il
proprio contributo.
Il secondo motivo: il possesso di armi sempre più sofisticate non sono un deterrente
alla guerra in quanto questa disponibilità, invece, rassicura, chi le possiede, sul fatto che ogni
azione, anche quella vigliacca dell’aggressione, gli sia possibile, consentita e votata al
successo delle proprie ambizioni.
Allora grazie per questa iniziativa che consente a tutti di inviare idee, proposte,
suggerimenti finalizzati ad impedire che la guerra si concluda soltanto quando il vincitore
potrà alzare il macabro vessillo di morte come insegna di vittoria mentre in un cielo cavo
giunge la eco di «una voce, un lamento e un pianto amaro: Rachele piange i suoi figli, e non
vuole essere consolata per i suoi figli, perché non sono più» (Ger 31,15).
La proposta del Centro Italiano Femminile, del quale sono presidente nazionale pro
tempore, e avanzata dal Consiglio Nazionale del 22/23 ottobre 2022, consiste nel recuperare
l’istituto della Tregua di Dio (pax/pactum Dei), nato alla fine del X sec. nel sud della Francia
per imporre e garantire la pace e sopravvissuto, in alcuni casi, in Europa fino al XIII sec. Ma
non basta. Questa tregua, chiesta dall’Europa dovrebbe permettere al messaggero di pace,
Papa Francesco, di incontrare Kirill, il patriarca della Chiesa ortodossa, anche se fino ad ora si
è sottratto ad ogni tentativo, al fine di poter insediare una Commissione sotto l’egida delle
Nazioni Unite che permetta la de-escalation militare.
Inviamo il documento del Consiglio Nazionale del Centro Italiano Femminile.
La Presidente Nazionale CIF
Renata Natili Micheli
