Si calcola che 20.000 siano i bambini sbarcati da soli sulle nostre coste richiedenti asilo e l’Unicef stima che dal gennaio 2023 a giugno 2023, sono 298 i bambini che hanno trovato la morte nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa: ogni settimana ne muoiono 11. Magari accompagnati, o affidati a qualcuno come loro salito sul battello della fuga da un presente accovacciato sotto un cielo vuoto, o soltanto lasciati andare in un ultimo sussulto che ha fatto sperare che altrove, per loro, la vita sarebbe stata migliore, anche lontani dai familiari. E non è questo che speriamo anche noi per i nostri figli quando, non da immigrati certamente, li mandiamo altrove in vista di un futuro che riservi loro tutto a sufficienza o anche più.
Anch’essi, i figli di altri, affrontano il mondo sebbene per loro non valga l’espressione del nostro premier che, stretta alla figlia sull’aereo di stato che dagli Usa la riporta in Patria, le sussurra: «Io e te, che affrontiamo il mondo mano nella mano».
