Magistero di papa Francesco trova un’accoglienza unanime
Il Magistero di papa Francesco ha trovato un’accoglienza unanime superando gli steccati che per molto tempo avevano segnato la distanza tra le due sponde del Tevere.
La Dichiarazione Dignitas infinita, del Dicastero per la dottrina della fede, pubblicata l’8 aprile u.s., sembra aver rotto l’incantesimo e, come un sasso nello stagno, ha generato cerchi concentrici di polemiche.
Molti di quanti fino a qualche giorno fa si dicevano laici colpiti sulla strada di Damasco nella condivisione con Papa Francesco, oggi, pur dichiarandosi rispettosi, e ci mancherebbe altro, del pensiero espresso nella Dichiarazione succitata, si dicono sconcertati davanti alle chiusure nette su gender, aborto, maternità surrogata ed eutanasia che a loro dire presenta il documento.
Sorge spontanea la domanda: ma il Francesco applaudito dai molti se non da tutti non era lo stesso papa Francesco capo della Chiesa cattolica?
Ma non è su questa domanda che vogliamo attardarci bensì sul silenzio, questa volta sì assordante, dei cattolici che, forse per paura di essere tacciati di conservatorismo, non hanno speso una parola di condivisione con tutto il contenuto della Dichiarazione che ribadisce i principi morali da sempre a fondamento della vita cristiana.
Un po’ come capita nella Commedia dell’arte i sedicenti atei o laici devoti cambiano maschera a seconda delle convenienze e hanno applicato questa modalità anche al magistero di papa Francesco.
Un’ultima parola: ogni cattolico dovrebbe ricordare che l’oggetto della fede non riguarda solo la ragione, bensì l’uomo nella sua interezza,e che proprio per questo non tutti si dimostrano all’altezza della grandezza della fede. Allo stesso modo ogni ateo o sedicente tale dovrebbe ricordarsi del valore del “silenzio” per poter passare dall’interrogare all’ascoltare.
Sono i cattolici a dover chiudere con la stagione del silenzio in uno spirito nuovo che sappia riconquistare i valori e gli ideali ispiratori. Questo richiede una collaborazione consapevole di tutti i cattolici affinchè sia reso politicamente praticabile il vero messaggio di papa Francesco significato dal monito evangelico “ripartire dagli ultimi”.