Quello che accade a Gaza, non può lasciarci indifferenti.
Quello che accade a Gaza, in Ucraina, nelle mille piccole guerre che incendiano il nostro mondo non può lasciarci indifferenti. Possibile che almeno due millenni di storia umana non siano bastati a riconoscere la guerra come delitto contro l’umanità, ma siano serviti soltanto a produrre armi sempre più sofisticate e che fanno sì che le lobby delle armi, diventate sempre più potenti, determinano anche la qualità delle nostre democrazie? Sempre più residuali le voci che si alzano per dire “basta”, come quella dell’uomo vestito di bianco che ogni domenica dalla finestra del suo appartamento in piazza S. Pietro invoca, non soltanto il “cessate il fuoco” ma il perdono sulla spirale di vendetta ed odio.
Siano le donne di tutto il mondo, madri, figlie, sorelle, mogli e che siedono nei vari parlamenti e consessi istituzionali, ove il “si” o il “no” può essere determinante, a dire basta con la loro obiezione di coscienza.