Linguaggio comune: attenzione alle ambiguità

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sempre più donne riescono a sfondare il tetto di cristallo

Anche l’Italia non è più il fanalino di coda: abbiamo un premier donna. Ma, come bene lei stessa ha sottolineato il titolo con il quale vuole venga indicata la funzione è quello di “premier” al maschile. La sottolineatura esemplifica meglio di ogni altra caratteristica, che il “potere”, almeno nell’immaginario collettivo, è ancora sempre maschile anche se ad esercitalo è una donna.  Non è il genere ad essere chiamato in campo per qualificarlo e distinguerlo, ma può specificarlo soltanto il modello di riferimento: cioè, quello maschile.

Mentre altre donne, tante, ancora lottano per i diritti fondamentali, spesso vessate e vittime di violenza sessuale, con le donne al potere nulla sembra cambiare. Come diceva Giulio Andreotti: “Il potere logora chi non ce l’ha”.