Pro vita

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La Camera approva la proposta di legge che riconosce come reato universale la maternità surrogata

La Camera dei Deputati ha approvato in prima fase la proposta di legge del centrodestra che riconosce come reato universale la maternità surrogata come già lo sono i crimini di guerra e la pedofilia. Questo significa che ovunque un nostro concittadino acceda alla maternità surrogata nei paesi dove è ammessa, sarà perseguibile in Italia

I voti a favore sono stati 166, 109 i contrari, 4 gli astenuti. Il testo ora passa al Senato.

Il voto sicuramente ha un risvolto più simbolico che pratico in quanto esorbita il cosiddetto principio di territorialità del diritto penale secondo il quale non è possibile perseguire come reato un’azione compiuta in un altro Stato che non la riconosce come tale.

Comunque, non va distolto lo sguardo dal cambio di paradigma introdotto da questo passaggio legislativo riguardo al significato attribuito o riconosciuto al grembo materno e alla maternità surrogata che non possono essere abbandonati al mercato e ai suoi meccanismi grazie ad un contratto specifico che mette da un lato coloro che comprano e dall’altro coloro che offrono.

Le donne sono, come sempre, quelle che patiscono di più questa azione mercantile in quanto soltanto il “mezzo” imprescindibile per ottenere un “prodotto” costituito dal “bambino”.

Indipendentemente dalla percezione individuale o dal significato che si attribuisce alla  libertà, “l’abuso degli esseri umani”, implicati dall’suo o dall’abuso della libertà individuale,   va riconsegnata al diritto universale e non del singolo.