Trionfo dell’ipocrisia

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Indignazione a seguito dell'appello lanciato dai ginecologi italiani affinchè si faccia ricorso all'aborto farmacologico durante l'emergenza Coronavirus - Comunicato stampa - Roma, 16 aprile 20200

“Le tragedie nazionali, come quella determinatasi a seguito della pandemia Covid 19, hanno di positivo che alzano il velo sulle forme di ipocrisia nascoste dietro il politicamente corretto”. Così Renata Natili Micheli, Presidente del Centro Italiano Femminile, a seguito dell’appello lanciato dai ginecologi italiani perché si faccia un maggior ricorso in caso di necessità all’aborto farmacologico durante l’emergenza coronavirus, “a tutela della salute e dei diritti delle donne”. Ed aggiunge “Nessuna vergogna nel collegare tale sollecitazione alla necessità, indotta dall’emergenza sanitaria, di rivedere alcuni aspetti delle procedure vigenti spostando il limite del trattamento da 7 a 9 settimane. Per questa via, la soppressione di una vita è affidata alla procedura e offerta come contributo alla decongestione degli ospedali”. E conclude: “Vergogna che si aggiunge alla vergona col trionfo dell’ipocrisia quando giungono notizie di una forma di eutanasia della parte della popolazione più anziana, sola e fragile. Il salto di specie operato dal virus dall’animale all’uomo, fa il passo del gambero: dall’umano all’animale”.