Comunicato Stampa - Roma, 5 giugno 2025
“Correva l’anno 1990 quando lo Stato, a seguito dei lavori della Commissione paritetica insediata per predisporre le norme per la revisione degli impegni finanziari che lo riguardavano e degli interventi del medesimo nella gestione patrimoniale degli enti ecclesiastici, decise di creare un meccanismo bilanciato e concorrente di finanziamento autonomo a diretta gestione della Chiesa cattolica o di altre confessioni religiose orientato al sostentamento del clero, esigenze di culto della popolazione, interventi caritativi a favore della collettività nazionale o di Paesi del terzo mondo”.
Così Renata Natili Micheli, Presidente nazionale del Centro Italiano Femminile.
“Corre l’anno 2025 e l’esecutivo, con una scelta unilaterale, che va contro la realtà pattizia dell’accordo riguardo l’attribuzione dell’8 per mille, non solo crea disparità ma smentisce sé stesso e colpisce la Chiesa cattolica e le altre confessioni religiose colpendole nella loro necessità di sostentamento”.
E così conclude: “Questa decisione è allarmante in quanto significa che alla Chiesa/Chiese non è riconosciuto nessuna cittadinanza politico-sociale”.