Uno in più, uno dei tanti

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22enne suicida nel Cpr di Ponte Galeria

Ousmane Syllasi, 22 anni, si è impiccato il 4 febbraio nel CPR di Ponte Galeria. Un buco per i vivi, un buco per i morti. Un lenzuolo attaccato alla grata che segnava la distanza tra la vita in un altrove sognato e in un altrove lasciato in cui però sperava di poter tornare.

Qualche riga in francese in cui proclama il suo amore per l’Africa, per la madre ed implora pace sul suo povero corpo. Un linguaggio quasi poetico con il quale canta l’ultima canzone alla vita che nella morte sembra trovare un approdo di pace. Non così caro Ousmane, non è così la nostra terra la cara Italia, non così dovevi morire conoscendone soltanto l’indifferenza e la crudeltà.

La questione della giustizia italiana è questione che grida vendetta non solo al cospetto degli uomini ma a quello di Dio e ci sentiamo di denunciare la verbosità sciocca di coloro che dicono di credere nella giustizia riparativa mentre rafforzano le norme del Codice penale e introducono nuovi reati.

Come donne non possiamo non denunciare un simile stato di cose e come cristiane prendiamo le distanze dalle parole e dalle azioni che tradiscono proprio il cristianesimo cui dicono di appartenere