Centro Italiano Femminile

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PRESIDENZA NAZIONALE

Disincanto dell’incanto

29 Maggio 2025
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Se grida, se intorbida, se rimprovera: non chiamiamolo amore. Se esige sempre di più, se è tiranno, se è dolore: non chiamiamolo amore. Se è ferita sempre aperta, se è ossessione che divora, se è pena che consuma: non chiamiamolo amore. Se è buio come la notte, se è pena per una sola idea, se angoscia come cielo che si chiude su di noi: non chiamiamolo amore. Se è pianto che non consola, se è peso che opprime l’anima, se è letto di pena: non chiamiamolo amore. Se è cicuta che avvelena, se è vetta che precipita, se è oscurità che ingoia: non chiamiamolo amore. Se è sempre attesa, se è lagrima che non si asciuga, se è tramonto senza luce: non chiamiamolo amore.

Perché l’amore è luna e sole, canto e melodia, suono di violini e di tamburi, occhi della vita aperti sul tempo, sogno e risveglio, vento tra le foglie e tempesta che si placa, veglia e sonno, alba e tramonto, luce d’aurora e luce di attesa, cima e valle, nido e fronda, campo di luna e di sole, respiro e incanto, due cuori che battono all’unisono. Questo è amore. Perché l’amore è paziente, magnanimo, benevolo; non è invidioso, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. Questo è amore.

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