in occasione del Te Deum-31.12.2020
Ringraziare, dopo tutto quello che è successo? Il nostro vittimismo ci porta sempre a lamentarci, a chiedere ragione ed esigere soluzioni! Questa sera ringraziamo! Ringraziamo Dio per il tanto amore dimostrato nella pandemia, in questo anno così difficile. Non ci ha abbandonato nella prova e ci insegna ad affrontarla vivendola con noi e trasformandola in opportunità di bene! Conservo negli occhi e nel cuore la gioia e la consolazione contemplata nella processione di rientro della sacra immagine della Vergine di S. Luca, che ha attraversato le strade della nostra città e Maria ci porta sempre Gesù! Stasera noi ringraziamo, ringraziamo perché abbiamo capito quanto il Signore ci è stato vicino, abbiamo capito quanto l’isolamento non si deve mai trasformare per nessuno in solitudine! Io sono costretto ad essere isolato perché essendo positivo al Covit qui debbo stare e da qui non mi muovo, ma l’isolamento non diventi mai solitudine! E quante volte gli uomini e donne isolate finiscono poi per essere sole e questo non va mai bene perché la solitudine toglie, proprio come il virus, il gusto delle cose; l’olfatto, che fa sentire il profumo dell’amicizia, spegne tutti i sensi della vita. Combattiamo la solitudine con l’arma di Dio, con l’arma che Dio ci ha affidato, l’AMORE! E ringraziamo Dio perché mai in questi mesi abbiamo capito, non abbiamo sentito il suo amore! Anzi proprio in questi mesi abbiamo visto la vicinanza del Signore, che ha anche riavvicinato tanti, che lo avevano dentro, che non sapevano come incontrarlo ed io desidero che tutti quelli che si sono riavvicinati possano incontrare delle comunità accoglienti con le quali camminare assieme per scoprire la presenza di Gesù pellegrino nelle nostre strade e nei nostri cuori. Dio dov’era? Lui era nelle corsie dei nostri ospedali, nelle nostre case, piene di paura, a fare compagnia ai nostri cari quando noi non potevamo essergli vicino; era accanto a noi, nelle strade buie dello sconforto, sì perché Dio non è un idolo, un incomprensibile potere da convincere oppure un’indefinita e neutra identità con cui rapportarsi! Dio è un Padre, innamorato, che manda il Figlio per generarci a figli , perché non siamo orfani perduti nel non senso. Allora ringraziamo! Per il suo amore, che è sceso nei nostri cuori curando le ferite profonde del cuore! Nelle povertà che si spalancano come un baratro e cambiano la vita ordinaria di tanti! Che poteva fare di più se non darci una prova così grande del suo amore? Lui non è rimasto a riva a dirigere il traffico, a dare buoni consigli, ad approfittarsi della situazione per dimostrare la sua forza o a guardare giudicando le nostre reazioni. Lui è salito sulla barca, con noi, per affrontare questa e tutte le tempeste per aiutarci ad affrontarle ed avere Speranza. Ecco sconfigge la paura, guardate, chi sa che c’è una casa in Cielo e chi pensa al futuro e semina sulla terra il seme dell’amore. E desiderio del Cielo e di una terra piena d’amore sono molto collegati! Chi ama il Cielo, ama la Terra! Sappiamo che al termine dei nostri giorni, che sono sempre così pochi, quello che porteremo con noi in Cielo e quello che portiamo sulla terra, sarà sempre solo quello che abbiamo lasciato, l’amore che abbiamo donato! E’ necessario allora che nella pandemia, nelle difficoltà che abbiamo affrontato e che affronteremo, seguiamo sempre la presenza del Signore e quello che il Signore ci consiglia: di volere bene! che è così necessario in questo tempo così difficile! Allora non servono opportunismi, convenienze individuali ma il senso della Storia, di essere una comunità , una comunità di destino, serve il dono di sé. Serve la serietà! È necessario un clima di dialogo, come quello che dopo la guerra ispirò la Costituzione nel nostro Paese perché possiamo confidare nelle istituzioni che ci rappresentano, che siamo anche noi, non tutti uguali, ma tutti FRATELLI! In giorni così decisivi dobbiamo essere decisi, decisi al bene di tutti perché abbiamo capito che le scelte private ed individuali di ciascuno hanno una conseguenza pubblica su tutti e viceversa! Allora i prossimi mesi condizioneranno il futuro dei nostri figli e questo ci chiede di trovare il meglio di noi stessi per superare i calcoli, gli ideologismi e perché il Vangelo ispiri le scelte per difendere la sacralità di ogni persona e dare speranza per il futuro! L’amore ci riempie di passione per costruire una casa solida per tutti ed è per questo che non possiamo rimandare o lasciare le cose a metà, come spesso il narcisismo porta a fare! Occorre ad esempio prevedere gli impatti dei licenziamenti, dei fallimenti, dare dignità al lavoro, fare in modo che ogni lavoro sia regolarizzato e stabile, insomma cercare un sistema che protegga le vite di tutti ,a cominciare da quella degli anziani nel luogo primitivo, che è la casa! Tutto ciò guardando i cittadini, la vita degli uomini e le tante sofferenze che l’attraversano e che in esse si nascondono. Io ringrazio le straordinarie capacità di amore e di donazione di sé che abbiamo visto in questi mesi difficili! Voglio però che la Chiesa sia una Madre premurosa, vicina, accogliente, coraggiosa, forte! La Chiesa è Madre di tutti ed insegna ad amare Dio ed il prossimo! A pregare ed a essere solidali! Nessuno sia solo e tutti trovino sempre qualcuno che abbia voglia, senza che sia richiesto, di fare un brindisi con lui e che nessuno sia solo! Come ha detto quell’anziano: ”Io non posso fare il brindisi da solo!“. Ha ragione! Io vorrei per quest’anno chiedere un impegno che ci aiuti a vivere bene e quest’anno, tutto ciò ce l’ha indicato, a mio parere, Papa Francesco, ed è la gentilezza! La gentilezza che cambia tutto se c’è e quando non c’è. La gentilezza non è condizionata alla reciprocità: sono gentile perché l’altro è gentile! no! sono gentile ma la mia gentilezza disarma l’aggressività, orienta l’altro che è confuso, dà forza agli incerti, rincuora i fragili! È un regalo la gentilezza che fa stare meglio; ci sono persone che scelgono la gentilezza e – dice Papa Francesco – diventano stelle in mezzo all’oscurità. Io ricordo, quello che è stato gentile, io vado da quello lì perché mi tratta bene! Quindi c’è bisogno di questo soprattutto di fronte a tante solitudine ed è un modo per fare sentire a casa, per fare sentire importanti, per dare valore, per trasmettere calore ed anche per liberare da tante ossessioni che la solitudine genera nei cuori delle persone e poi sentite, Dio è gentile con noi, anche se a volte non lo meriteremmo! Ma se noi vogliamo essere gentili, Lui ci aiuta ad esserlo e quindi tutti possiamo esserlo! Ecco, abbiamo tanto da costruire, abbiamo voglia di futuro, abbiamo voglia di figli perché questi ci danno la passione per costruire una casa per tutti! Questa è la volontà di Dio! Quindi, guidaci tu, Luce gentile, nel buio e nelle tenebre! Speranza dei nostri giorni! Amore che non finisce! Grazie Dio, la tua gioia è la nostra forza! Allora ringraziamo il Signore ed Auguri!
5.1.2021 (sbobinatura, non rivista dall’autore, a cura di Nadia Lodi)