In riferimento alla lettera "Samaritanus bonus" sulla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita - Comunicato Stampa - Roma, 23 settembre 2020
“La lettera Samaritanus bonus della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita, 22.09.2020, salutando lo straordinario sviluppo delle tecnologie biomediche come opportunità di servizio al bene integrale della vita e della dignità di ogni essere umano, ribadisce quella che è da sempre, la posizione della Chiesa riguardo ai temi della vita e della morte che non possono essere i criteri ultimi con i quali si misura la dignità umana”. Così Renata Natili Micheli, Presidente nazionale del Centro Italiano Femminile. “Eppure, malgrado il messaggio non sia né rivoluzionario né nuovo, è cominciata la gragnuola di critiche riguardanti la presunta invasione di campo della Chiesa rispetto ai temi specifici della politica o della libertà personale”.
E conclude: “Ma se la Chiesa non può ribadire il messaggio del Vangelo, le sue espressioni come fondamenti dottrinari proposti dal Magistero, fornire orientamenti pastorali, sostenere l’umanità dinanzi alla sfida della vita e della morte come potrebbe ancora dirsi portatrice della speranza di Gesù sulla Croce?” ed ancora: “Tutti vogliono insegnare alla Chiesa come fare il suo mestiere, esautorando questa del diritto alla profezia che pure viene riconosciuto a tutti”.
Roma, 23 settembre 2020